Educazione e riabilitazione nella prospettiva life-long learning

Educazione e riabilitazione nella prospettiva life-long learning

La riabilitazione in età adulta

Se si parla di riabilitazione (di qualsiasi genere) in automatico pensiamo che debba per forza avvenire in età giovanile. Non è proprio così!

❗ La riabilitazione può essere attuata anche successivamente in età adulta.

È vero ovviamente che più precocemente si cominciano gli interventi terapeutici prima si avranno benefici proprio perché esiste un periodo detto critico o sensibile…🤔

Si esatto “critico” perché esistono delle finestre temporali specifiche in cui la plasticità cerebrale (ossia la possibilità di modificare la struttura, la connettività e la funzione cerebrale in relazione all’attività, all’esperienza e all’apprendimento) raggiunge il suo massimo potenziale e i circuiti neuronali sono più suscettibili all’ambiente esterno, sia per lo sviluppo che per il recupero funzionale (“Neuropsicologia dell’età evolutiva, S. Vicari e M. C. Caselli, 2017, Il Mulino).

L’intervento precoce

Bisogna sapere che durante il primo anno di vita il sistema nervoso centrale si modifica e si sviluppa sia a livello strutturale che funzionale, mostrando cambiamenti maggiori dovuti a esperienze e stimoli precoci. È altrettanto vero che i fattori ambientali, come un arricchimento ambientale o un’adeguata relazione genitore-bambino, risulteranno positivi e quindi porteranno ad un maggiore sviluppo ma altrettanti fattori come una deprivazione socio-emotiva o lo stress influenzeranno negativamente lo sviluppo neuronale.

Ma cos’è un intervento precoce? Si definisce intervento precoce “la fornitura, dalla nascita all’età di 5 anni, di servizi multidisciplinari finalizzati alla promozione della salute e del benessere dei bambini, atti a sostenere e migliorare le competenze emergenti, ridurre al minimo i ritardi nello sviluppo, limitare il rischio o il grado di disabilità, prevenire il deterioramento funzionale, promuovere il funzionamento genitoriale e il funzionamento adattivo della famiglia” (Blauw-Hospers e Hadders-Algra, 2005).

Quindi lo scopo di un intervento precoce è quello di ridurre il rischio di insorgenza di fattori di rischio per lo sviluppo o favorire il recupero funzionale. Deve essere quindi incentrato sul bambino ma anche sulla famiglia in modo tale da creare una collaborazione efficiente e diretto all’ambiente in cui si trova il bambino, basato sui suoi bisogni personali e sufficientemente intenso da poter apportare cambiamenti.

La plasticità cerebrale durante l’età adulta: verso l’educazione permanente

Abbiamo detto però che la plasticità cerebrale è la potenzialità del cervello di modificarsi non solo durante il suo periodo di sviluppo ma anche durante la vita adulta, in una prospettiva life-long learning.

L’educazione e l’apprendimento iniziano nei primi mesi di vita ma proseguono per tutta la vita fino all’età senile. Si può parlare quindi di educazione permanente in quanto l’essere umano costruisce i suoi apprendimenti attraverso le sue esperienze e continua a modificarsi e a migliorarsi a seconda dei contesti in cui si trova.

Lo stesso vale per la riabilitazione: in molti studi emerge che i processi involutivi dovuti all’invecchiamento si contrappongono ad una plasticità positiva caratterizzata da cambiamenti e sviluppi raggiunti grazie a interventi cognitivi mirati (Dozza, L. (2021). Educazione Permanente a partire dalle prime età della vita, per tutta la vita. Formazione & insegnamento, 19(3), VIII-XIII).

Il PAS (programma di arricchimento strumentale) è un programma ideato da Feuerstein per l’età avanzata il cui fine è quello di recuperare alcune funzioni cognitive in situazioni particolari come perdite di memoria o demenze ma vuole essere anche un programma di prevenzione e di raggiungimento del benessere psico-emotivo.

Il programma FIE-E (Instrumental Enrichmental for Elderly) è un training specifico per l’età adulta volto a stimolare lo sviluppo cognitivo e la modificabilità cognitiva attraverso la messa in atto di strategie, regole e attività di risoluzione di problemi e di pianificazione (Feuerstein, R., Feuerstein, R. S., Falik, L., & Rand, Y. (2006). Creating and enhancing cognitive modifiability: The Feuerstein Instrumental Enrichment Program, Part I Theoretical and conceptual foundations, Part II, Practical applications of the Feuerstein Instrumental Enrichment Program. ICELP Publications)

Questi training mirano ad un apprendimento permanente affinché la persona, si focalizzi su questi compiti che rappresentano una sfida, si impegni a portarli a termine anche se considerati difficili per la propria età e quindi si lavori per contrastare o ritardare l’emergere dei sintomi di degenerazione cognitiva (Maffei, L. 2012. Plasticità cerebrale: implicazioni per la psicologia. Giornale italiano di psicologia, 39(3), 467-494)

Beh, detto questo, è proprio vero quando dicono che non si smette mai di imparare! 🤓

Per approfondire leggi anche:

Vanessa Moretto, Dottoressa in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico

Se vuoi approfondire il tema o richiedere una consulenza sui trattamenti ABA della cooperativa ABAcadabra, centro a Genova specializzato nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico e nei disturbi del neurosviluppo, contatta: 371 1171977 – cooperativabacadabra@gmail.com.